Sono difficili da spiegare tutte le emozioni provate in queste ore. Ma del passatore posso dire questo: nel giro di poche ore le vivi tutte. È davvero un viaggio!
L'entusiasmo della partenza dal centro di Firenze in un caldo soffocante, la rabbia quando ti accorgi che non riesci a mangiare nulla, la delusione di non andare come pensavi, l'orgoglio che ti fa riprendere ed accelerare, la caparbietà a non mollare nonostante i dolori che mai prima d'ora avevi provato, i conti che ti fai ma che ogni volta danno risultati diversi e che tanto è meglio non farli, il cielo stellato come non lo vedevi da tempo sopra di te, i paesaggi collinari di notte che con i paesini illuminati sembrano le scene di un presepe, le due parole di conforto scambiate con uno sconosciuto mentendovi a vicenda sul fatto che ormai manca poco ma fa niente, va bene anche così, tanto anche lui sa che stai mentendo e tutto serve, l'ultima mezza maratona che di solito ti spari in due orette scarse ma che qua sai che ci vorranno ancora diverse ore, l'aiutare un amico in difficoltà e vedere che altra gente sconosciuta non ha esitato un istante a fermarsi e collaborare, l'albeggiare a Brisighella e ti rendi conto che stai correndo dal pomeriggio del giorno prima, lo sbotto nel finale perché ormai a rigor di logica le salite dovrebbero essere finite da un pezzo per lasciare spazio solo alla discesa ma implacabile dopo una curva ecco che si ripresenta, la stronza, a martoriarti le gambe già provate, la noia la stanchezza e la voglia di finire tutto subito ma la certezza che se aumenti un po' rischi proprio di non finire, la vista della tua macchina che ti viene incontro e da cui scendono due volti amici per fare gli ultimi km insieme, la visione del cartello stradale con scritto Faenza, enorme, che ti apre il cuore e ti mette in difficoltà sul trattenere le lacrime, e l'emozione vera, alla vista del 99 km, quella che non provavo da diverso tempo, e qui le lacrime sono uscite davvero, anche se credo di essere riuscito a nasconderle ai miei compagni di avventura, la gioia dell'ultimo tratto corso in volata, con quali energie non si sa. E poi il portale d'arrivo che vuol dire tripla cifra, tripla cifra ragazzo!
100km.
A piedi, attraversando gli Appennini.
E poi dolore.
E gioia.
Giulio