Non so da dove iniziare per raccontare il mio esordio in maratona.
Visto che amo fare le cose con ordine… Parto dalla fine e vado a ritroso! Del resto mi piace andare controcorrente!
Taglio il traguardo insieme all’impareggiabile Simone, mio vero sostegno per 42 km e 195 metri, mentre il mio sguardo incredulo è inchiodato al timer che, inspiegabilmente, segna solamente 4 ore e 13 minuti. Ringrazio i miei piedi e le mie gambe che, anche questa volta, non mi hanno tradita neanche un secondo.
Un rewind di pochi metri mi porta ad avere di fronte il mitico Bomber Salatino che, filmando il mio arrivo e correndomi di fianco, mi incita come un ossesso a chiudere la gara. Pochi metri prima un altro folle atleta, detto “il Calabrese” (e non ne capisco proprio il motivo, vista la tipica cadenza piemontese!) invade il percorso di gara per consegnarmi in regalo una maglietta… una delle sorprese più straordinarie di sempre!
Non so come ma i cartelli che segnano le distanze hanno due cifre e cominciano per 4. La strada scivola sotto i piedi. La voce di Fabio giunge inaspettata a sostenermi “Vai Sara non ti fermare”… è dalla partenza che lo cerco tra la folla!
I cartelli ora iniziano per 3, i ristori producono lo stesso effetto delle oasi nei deserti. Simone per non farsi mancare nulla risponde all’unico telefono che squilla tra tutti i partecipanti “No, non mi disturba affatto”. No comment.
I cartelli adesso hanno il 2 davanti: mi fa compagnia anche un altro angelo custode, Lillo (“angelo” perché, a sopportarmi dalle 5.30 del mattino, ci vuole una certa dose di santità!) Simone intanto detta i tempi, si racconta, fa divertire e si diverte. I numeri si fanno sempre più bassi, i passaggi sempre più stretti, la gente sempre più vicina. Simone dichiara; “Vai, ne mancano solo 41!”… il che suona come una condanna!
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