“Mai più!” E’ questo il pensiero che nelle ore successive all’arrivo a Faenza mi girava per la testa, eppure, ritornando indietro nel tempo e ripensando a come ho vissuto i momenti e i giorni prima del via, i sentimenti erano notevolmente diversi.
Alla fine ci sono cascato e dopo aver ascoltato i racconti del presidente mi sono convinto a iscrivermi al Passatore, il percorso potevo dire di conoscerlo già a memoria anche se non ne avevo corso neanche un metro. L’avvicinamento e gli allenamenti li ho vissuti con molta tranquillità come se si trattasse di una corsa qualunque, ma il giorno della partenza a Firenze, insieme a tutto il gruppo, ho cominciato a sentire qualcosa allo stomaco una sensazione strana allo stesso tempo, però, non vedevo l’ora di partire. Essere lì in mezzo a tutte quelle persone nel centro storico mi faceva sentire forte ma allo stesso tempo piccolo di fronte a quello che ci aspettava. Una cosa però mi aiutava a stare tranquillo ed erano i miei compagni di avventura, con loro sapevo sarebbe stato tutto molto più facile.
La giornata è spettacolare, il cielo è sereno e 2500 persone stanno per avviarsi verso Faenza dall’altra parte dell’appennino. Il primo obiettivo di giornata è Fiesole, arriviamo in cima camminando il mantra sarà infatti “Camminare le salite” e lo seguiamo alla lettera anche se all’inizio, con tutte le energie disponibili, sembra di andare a passeggio. Scollinando si attraversano le colline toscane tra filari di vigne e antichi poderi fino a Vetta le Croci, il secondo gpm di giornata. Ascoltando i racconti di Simone e distraendosi osservando il paesaggio circostante il tempo sembra volare e in “un attimo” (3 ore e mezza) siamo a Borgo S.Lorenzo incontriamo per la prima volta il team di appoggio un saluto una sorsata di integratore e ripartiamo per il tratto più impegnativo la famosa salita alla Colla, 17Km che ci porteranno alla cima Coppi del Passatore. Da un ambiente collinare si passa a un ambiente quasi alpino; devo dire che, fino ad ora, il paesaggio ha ripagato alla grande gli sforzi ma il meglio deve ancora venire e quando scolliniamo alla Colla per scendere verso Marradi ho un sussulto, il sole è ormai tramontato ma la luna, quasi piena, illumina un cielo pieno di stelle che fanno da contorno a una valle ricca di vegetazione punteggiata dalle luci dei paesi che attraversiamo durante la discesa. In molti ci fermiamo ai ristori e ogni volta sono applausi e complimenti anche in questo l’organizzazione e i volontari si sono dimostrati super, restare svegli tutta la notte a preparare thè, fette biscottate con marmellata e piadine sempre con il sorriso la dice lunga! A Marradi mancano 35 Km, l’errore più grande è pensare che sia finita e infatti ci fermiamo al ristoro più del solito concedendoci anche una tazza di caffè. Ripartiamo e ogni volta è sempre peggio, le gambe e la schiena cominciano a risentire dei chilometri e verso l’85° mi presentano il conto. Ogni volta che riprendiamo a correre mi sembra di non farcela, ai ristori cerco di riposare il più possibile anche a costo di restare un po’ indietro. Cerco di tenere duro e la crisi sembra passare, raggiungiamo anche Fabio che ci aveva distanziato e così siamo di nuovo tutti in gruppo fino a quando leggo uno dei cartelli chilometrici a bordo strada che indica 95Km comincio il countdown -5 -4 -3 ho ritrovato energie che non credevo più di avere ho quasi voglia di allungare ma non sarebbe giusto dobbiamo arrivare tutti insieme perché è la forza del gruppo che ci ha portati fino a qui. A Faenza ci sono poche persone ma sono quelle che contano, ci hanno raggiunto anche Sara e Marco, c’è il team di supporto Giulio Anna e Roberta che anche questa volta ha voluto seguirmi in questa “follia” chissà perché lo fa? Simone ci lascia andare e così Ilaria,Fabio, Christian ed io ci teniamo la mano e sotto l’arco dell’arrivo alziamo la braccia al cielo…..ho la pelle d’oca ma non è per il freddo!
Alla fine arriveremo tutti al traguardo anche Gully Spike e Stefano, non avevo dubbi che sarebbe finita così, non saremo velocissimi ma abbiamo cuore e testa da vendere e quelli, in una gara così, valgono molto di più che saper correre a 4' al Km!
Sono passati 10 giorni e oggi sono tornato a correre, il male alle gambe e alla schiena è passato ma la voglia di correre e di andare oltre no e forse adesso, a mente fredda, quella non è stata la prima e ultima volta di una 100…..
Riccardo